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IL BLIND-SPOT BIAS

IL BLIND-SPOT BIAS

Gli esseri umani sono soggetti a numerosi bias sistematici nel giudizio, la maggior parte dei quali sono dovuti a processi inconsci. La mancanza di accesso consapevole ai processi che formano il giudizio implica che le persone siano spesso inconsapevoli dei loro stessi bias anche quando riescono a riconoscere i medesimi errori di giudizio negli altri.

Il Blind spot bias è la tendenza, nel valutare giudizi e opinioni, a percepire e a considerare se stessi e i propri ragionamenti come più obiettivi e razionali rispetto a quelli degli altri.

È molto più facile cioè accorgersi dell’esistenza di distorsioni ed errori nel ragionamento altrui piuttosto che nel proprio. La nostra visione del mondo tende infatti ad apparirci come oggettiva, come “la realtà dei fatti” e non soggetta ai bias che vediamo invece agire negli altri. Per questo il Blind-spot bias può essere considerato “il bias di tutti i bias”, il più insidioso: collocandosi infatti a un livello “meta”, ci rende ciechi e non ci permette di “vedere” i nostri stessi errori di giudizio.

Come possiamo “vedere” la nostra zona cieca?

  1. Considerando di essere, come tutti, soggetti a possibili distorsioni del giudizio
  2. Confrontando la nostra visione della realtà con quella degli altri
  3. Mantenendo una posizione aperta di critica e di dubbio
  4. Ponendosi delle domande. Ad esempio:
    • Quali altri punti di vista potrebbero esserci su questa questione?
    • Quali elementi potrei non aver considerato?
    • Se dovessi fare “l’avvocato del diavolo”, che critiche muoverei alla valutazione che sto facendo?

bibliografia

Tversky A., Kahneman D. (1974). Judgment under Uncertainty: Heuristics and Biases, in Science, vol. 185, n. 4157, pp. 1124–1131

Pronin E., Lin D.Y., Ross L. (2002). The Bias Blind Spot: Perceptions of Bias in Self Versus Others. Personality and Social Psychology Bulletin. 28 (3): 369–381

Perché può essere così difficile cambiare idea?: il BIAS DI CONFERMA

Perché può essere così difficile cambiare idea?: il BIAS DI CONFERMA

Gli esseri umani sono soggetti a numerosi bias sistematici nel giudizio (Tversky and Kahneman, 1974), la maggior parte dei quali dovuti a processi inconsci. I bias e le euristiche sono scorciatoie di pensiero che hanno il vantaggio di semplificare la complessità della realtà e i processi decisionali, garantendo un utile risparmio di energia psichica attraverso queste strategie inconsapevoli.

Il bias di conferma (confirmatory bias) è un errore cognitivo che porta, nel processo di acquisizione di nuove informazioni, a selezionare e ad attribuire maggiore senso e credibilità a quelle che confermano l’ipotesi di partenza e a ignorare o sminuire quelle che la contraddicono: un pregiudizio che si manifesta nella raccolta dei dati, come una cecità parziale che impedisce di osservare i fenomeni da più punti di vista.

Se, da un lato, tale meccanismo di semplificazione può alleggerire i processi di ragionamento e consentire all’individuo di preservare la propria identità personale garantendogli coerenza, dall’altro, l’esclusivo riferimento alle prospettive che alimentano il suo punto di vista preesistente può allo stesso tempo precludergli la possibilità di cambiare idea.

Come è possibile proteggersi da questo rischio?

  • Considerando e mantenendo la consapevolezza di essere potenzialmente soggetti, come tutti, a questo tipo di distorsioni quando giudichiamo qualcosa e ci formiamo un’opinione/abbiamo una convinzione a riguardo
  • Coltivando il dubbio e il senso critico
  • Ricercando attivamente le condizioni per le quali la nostra tesi non è valida piuttosto che le prove a supporto
  • Ponendosi “buone” domande
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